Regolamentare le locazioni turistiche è possibile, oltre che necessario

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Con l’espressione “locazione turistica” si fa in genere riferimento ad una tipologia di contratto di locazione ad uso abitativo con finalità turistiche. Per lo più si tratta di contratti di breve durata, tanto che nel linguaggio comune è frequente definirle anche “locazioni brevi” (corrispondente all’inglese “short-term rental” o STR — anche se le due nozioni “locazione turistica” / “locazione breve”, sotto il profilo giuridico, non sono perfettamente sovrapponibili). Nell’ordinamento italiano tali contratti consentono ai titolari di un alloggio — proprietari e altri soggetti titolati — di affittarlo per scopi turistici, purché non siano prestati servizi accessori o complementari (quali ad esempio: le pulizie durante la permanenza dell’ospite, la colazione).

Dal punto di vista normativo, quindi, in Italia, la locazione turistica non è da considerarsi una struttura ricettiva (come ad esempio i Bed & Breakfast, le Case e Appartamenti per Vacanze, i Residence), anche se di fatto fa parte dell’offerta ricettiva del territorio. Al tempo stesso gode di una disciplina in parte differente rispetto a quella della classica locazione.